streetpoetry1

Di street poetry a Trastevere ne abbiamo a bizzeffe, per cui per farvela apprezzare l’abbiamo montata in un video (grazie Patty e Nuvolina), ve l’abbiamo letta (grazie Ilaria) e musicata (grazie Lele).

 

 

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Football is our Game

Campioni d’Europa: e Harry Grab colpisce ancora. Dopo lunga e approfondita discussione riteniamo che il poster  ritragga Federico Chiesa nel suo tipico atteggiamento di esultanza.

Via in Piscinula a Trastevere

(grazie a Fiamma e Nuvolina)

Roma Tales

Quando l’ abbiamo vista noi era così :incartata con il nastro da cantiere , con le basi sollevate da terra , coi bordi di gomma staccati e buttati per terra e una generale impressione di fragilità e temporaneità .

Peccato, perché Roma Tales è un tentativo di installazione multimediale molto più gentile di quella porchetta che ha avuto l’onore delle prime pagine delle testate locali .

Costruita a misura di bambino multimediale ( doveva il bambino avere uno smartphone collegato in rete , sennò sarebbe rimasto un bambino e basta )il gioco prevedeva che sedendosi o arrampicandosi sotto le tre campane rosse e inquadrando un qr-code una voce gentile avrebbe letto una favola.

Dal cellulare non dalla campana :e questo forse è un limite .L’altro limite forse è che anche se le campane  sono tre e tre sono i qr-code la storia che viene raccontata  é sempre la stessa: quella del buco della serratura all’Aventino .

Aventino che non é qui ,che non si vede da qui, e dal quale non  si vede qui .

Va bene, ora che abbiamo fatto i critici diciamo che comunque la capacità evocativa di questa arte metallurgica realizzata da Martina Calanni e Giulia Di Lorenzo sollecita , e come se sollecita !

un’abat jour per leggere , magari su una sedia a sdraio , coperti dal cappuccio di Babbo Natale o dai capelli  delle fate ,dove però una riflessione viene interrotta da una campanella che ci da la sveglia e ci lascia soltanto con un BOH sonato come una campana .

Ah : comunque prima dei vandali era cosi :

 

 

La fu porchetta trasteverina

dal Panino si va in piazza, opera di Amedeo Longo

Prima non c’era, ora non c’è più; poi chissà. Già era a termine, destinata a essere rimossa il 21 settembre; poi la coprirono di plastica (un velo pietoso?) poi l’imbrattarono di vernice rossa, come si usava fare con le pellicce delle signore, e quindi la rimossero: promettendo che sarebbe tornata: ma, forse, chissà. Molto rumore per nulla? Molto rumore per una porchetta. Leggi tutto “La fu porchetta trasteverina”

Trasteverebus 7

Questo è un rebus onomastico, nel senso che nasconde il nome di un personaggio trasteverino. Volete un aiutino? Ve ne diamo 3: offerta speciale!

  1. In Via della Lungaretta c’è un busto delicato a questo personaggio.
  2. Alla fine di Via della Lungaretta, la piazza prende il nome dallo stesso personaggio.
  3. L’anamorfosi di Elena Sofia Ricci sulla Scalinata Ugo Bassi la raffigura in una interpretazione in parte inspirata alla stessa persona: quindi riteniamo si tratti di una donna.

A questo punto o siete bravi coi rebus o conoscete la storia di Trastevere; altrimenti la soluzione ve la diamo noi al costo di due cannoli.

Sophia Zaccaron

Pubblichiamo qui una breve intervista a Sophia Zaccaron, incontrata quasi per caso mentre passeggiavamo per Via del Moro.

Sophia è un’attrice teatrale e cinematografica ma anche un’artista, nata e cresciuta in Veneto. A Trastevere, in una galleria d’arte temporanea in Via del Moro  39, ha esposto alcune sue opere realizzate usando la tecnica giapponese kintsugi.

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il fanciullo

Il Fanciullo Vicolo del Piede, 29

Abbiamo notizie del fanciullo? No. E’ un poeta del Trullo? Boh!

Se cerchiamo su Internet viene fuori Mannarino (bar della rabbia) o altrimenti Pascoli (il fanciullino).

Se qualcuno ha notizie ci scriva: labinfgc@gmail.com

Noi abbiamo continuato a cercare. E’ infatti l’abbiamo trovato qui :https://www.facebook.com/ilfanciullopoesie/