Diciamo qualche cosa sulle Terme. Intanto:
Sono le più grandi di Roma?
No, sono le seconde per grandezza. Le prime sono le terme di Diocleziano.
Chi iniziò la costruzione delle terme di Caracalla?
Settimio Severo, padre di Caracalla, iniziò a costruire le terme nel 206 d.C.
Chi ne terminò la costruzione?
Furono completate da Eliogabalo (il pazzarello) e Alessandro Severo nel 235 d.C.
E quindi perché si chiamano Terme di Caracalla?
Perché Caracalla le inaugurò nel 216 anche se i lavori non erano completati.
Fu una delle abili mosse propagandistiche dell’Augusto, che si trovava di fronte a grossi problemi: la peste aveva ridotto di 1/3 la popolazione romana, mancavano i soldati per le sue imprese militari e, come se non bastasse, anche le casse imperiali erano in grande sofferenza.
A onor del vero, una cosa fondamentale Caracalla la fece: derivò l’acquedotto Marcio (92 km) costruendo l’acquedotto Antonino per portare l’acqua alle Terme. Senz’acqua avremmo avuto il deserto di Caracalla!
Quante erano le Terme a Roma?
Nel 30 a.C. si contavano a Roma ben 170 Terme. In realtà molti di questi erano dei semplici balnea, destinati alla sola igiene delle persone. Le Terme vere e proprie erano (forse) 13. Le prime vere e proprie Terme pubbliche cittadine erano le Terme di Agrippa inaugurate dal potente generale Romano nel 12 a.C.
Fino a quando sono rimaste in funzione le Terme di Caracalla?
I Romani avevano un senso del tempo diverso dal nostro: quando costruivano una cosa, doveva durare per l’eternità.
E infatti le Terme restarono in funzione fino al VI sec. d.C., quando i Goti assediando Roma tagliarono gli acquedotti.
Che ha combinato qua Paolo III?
A metà del XVI secolo papa Paolo III diede l’avvio a una serie di scavi con l’obiettivo di trovare statue antiche per decorare Palazzo Farnese e diverse parti delle Terme sono oggi custodite nei musei italiani: il Toro Farnese e l’Ercole Farnese sono ora al Museo Archeologico di Napoli, due fontane a forma di vasca si trovano in Piazza Farnese a Roma, mentre un’altra preziosa scultura, il famoso Torso del Belvedere, si trova nei Musei Vaticani.
N.B.: Paolo III, anche quando era ancora il cardinale Alessandro Farnese, non era interessato all’archeologia se non per trovare materiali decorativi con i quali abbellire il Palazzo che è soprannominato il Dado. Scava che ti scava Alessandro scoprì anche i frammenti della Forma Urbis.