Daje l’onto.

Immagine 013A volte la bicicletta manda segnali di sofferenza. cigolii, scricchiolii; il cambio non cambia, il freno è duro, i pedali sembrano usciti da un telefilm della famiglia Adams. Significa che è il momento, se non è troppo tardi, di dare una bella pulita e lubrificata alla bicicletta. Attenzione: abbiamo detto “lubrificata”, non “ingrassata”! Un errore frequente è infatti quello di ritenere che alcune parti come la catena vadano ingrassate: niente di più sbagliato. Tutte le parti esterne non vanno mai ingrassate per il semplice motivo che il grasso, impastandosi con la polvere e la terra, anziché fluidificare snodi e meccanismi, tenderebbe a cementarli, incollarli o quanto meno aumentare l’attrito di parti anche delicate. Un altro luogo comune che dobbiamo correggere è che basti lubrificare la catena per avere una bici in ordine. Magari! Non li abbiamo contati ma tra leve, forcelle, forcellini, viti e cavi saranno almeno 15 o 20 nelle bici più semplici i punti di frizione da lubrificare.

Vediamoli in questa rapida guida illustrata.

Innanzi tutto, prima di procedere alla lubrificazione, bisogna che la bicicletta sia pulita. Una lavata con acqua e sapone per i piatti, usando semmai un pennello da imbianchino per l’insaponata, sarà sufficiente a togliere anche lo sporco grasso. Sconsigliamo seriamente di usare sgrassatori che potrebbero danneggiare i materiali della bicicletta ma anche l’acqua a pressione per salvaguardare i meccanismi più delicati.

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Nella foto successiva presentiamo quello che sarà il nostro strumento principale di lavoro: un lubrificante spray, del tipo indicato commercialmente per le catene ma che in realtà va bene per tutto. Lo trovate in qualsiasi ferramenta, negozi di biciclette e anche nei supermercati più grandi.

Vediamo ora qualche punto di lubrificazione.

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Partiamo dalla catena: ricordatevi che una catena non lubrificata gira a fatica, e quindi rende non solo rumorosa, ma anche più faticosa la pedalata. Un sistema rapido ed efficace è quello di spruzzare l’ olio sulla catena in prossimità’ dei pignoni posteriori facendo girare i pedali all’incontrario. In questo modo non solo  non dovremmo rincorrere le maglie della catena, ma l’ olio in eccesso lubrificherà i pignoni del cambio.

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Questa pratica è però sconsigliatissima per chi ha i freni a disco posteriori: non è bello trovarsi su una discesa ripida e pinzare un disco perfettamente scivoloso. Vedremo in un prossimo tutorial come si effettua la manutenzione della catena.

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Già che siamo in zona approfittiamone per dare una spruzzata a tutti i meccanismi del cambio:ovunque ci sia una rotazione, una flessione, una torsione interveniamo con un po’ d’olio. Un po’, senza esagerare: è una bicicletta, non un’insalata!

 

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Non dimenticate le preziosissime vitine L e H. Sono quelle che regolano il finecorsa del cambio, riducendo il rischio di “scatenare”.

 

 

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Mantenetele in efficienza, così sarete voi a decidere se e quando scatenarvi.

 

 

 

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A proposito di cambio: non sono molti a ricordarsi della lubrificazione del cavo del cambio. E’ invece consigliata per assicurare una cambiata più “dolce” ma anche per evitare l’usura del cavo e delle guaine.

 

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Si tratta di individuare i punti di apertura e spruzzare un po’ di lubrificante anche lì.  Nell’ingrandimento apprezzerete il dito sporco da ciclista professionista: se non volete decorarvi allo stesso modo usate dei guanti di lattice.

 

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E questo? Questo ERA uno sgancio rapido. Mancando la lubrificazione era diventata una notevole prova di forza…

 

 

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Un po’ di lubrificante fa bene poi anche alle sospensioni, per chi le ha, soprattutto le più semplici. Aiuta soprattutto a tener lontana la polvere, capace di inchiodare l’acciaio delle molle.

 

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Ultima accortezza: i freni. State alla larga dai pattini, ma gli snodi meritano la vostra attenzione.


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Ridurrete il fastidio del freno che resta incollato al cerchione. Allenante, si, ma un po’ scomodo.

 

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E il grasso, quindi? L’unico meccanismo che vi consigliamo di ingrassare da soli e il cannotto della sella.

Per il resto c’è grasso nei mozzi delle ruote e nel movimento centrale, ma l’apertura richiede alcune accortezze da specialista di cui parleremo prossimamente.

 

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