La legge approvata nel 2017 ha come finalità “promuovere e sostenere la mobilità nuova”, con particolare riferimento alla “mobilità ciclistica nei tragitti quotidiani e negli spostamenti urbani ed extraurbani”, come riportato nell’articolo uno della legge.
Inoltre, le nuove norme mireranno a “promuovere il target di mobilità, inteso come obiettivo di quota massima di spostamenti tramite mezzi motorizzati privati” e a “individuare strategie per contenere e controllare il problema della congestione stradale”. Non meno importante – secondo gli obiettivi dei proponenti – la promozione e gli incentivi alle forme di spostamento collettivo, quali il ‘carpooling’ e il ‘car sharing’.
All’interno dell’articolato sono poi le definizioni e dei percorsi ciclabili; gli obiettivi strategici la creazione di una rete, di itinerari ciclabili e ciclopedonali ; le modalità di informazione, formazione e monitoraggio sulla diffusione dell’uso della bicicletta. Importante è la previsione dei “Piani strategici per la mobilità ciclistica” redatti dagli enti locali.Che si integrano nel Piano regionale della mobilità ciclistica (Prmc).
é previsto anche l’utilizzo e la riconversione in percorsi ciclopedonali di aree, tra cui i sedimi delle tratte ferroviarie dismesse.
La legge prevede tra l’altro sottopassi e sovrappassi ciclabili e ciclopedonali; parcheggi attrezzati, centri di noleggio in corrispondenza dei centri intermodali di trasporto pubblico e presso strutture pubbliche; nuova e adeguata segnaletica; illuminazione delle ciclovie.
Infine, per quanto riguarda i finanziamenti e le agevolazioni, la Giunta regionale riconoscerà priorità agli interventi che prevedano la connessione con le principali destinazioni di mobilità, cultura e ambiente.
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